Cavalli a Roma, due anni dopo

 Anche quest’anno ASI partecipa a Cavalli a Roma, per fare il punto sugli Interventi Assistiti con gli Animali a quasi due anni dall’emanazione delle Linee Guida ministeriali (marzo 2015).

La tavola rotonda sarà preceduta da un momento istituzionale promosso dal Ministero della Salute.

Venerdì 17 febbraio 2017, alle 16.30 nella sala convegni Balconata Padiglione 6.

ASI Formazione Sociosanitaria è inoltre presente  con un infodesk nello spazio istituzionale del Padiglione 6, a disposizione per informazioni sugli Interventi Assistiti con gli Animali e sulla  proposta formativa in materia di IAA.

In attesa dei contenuti della tavola rotonda 2017, proponiamo qui sotto un “ripasso” di quanto emerso nell’incontro della scorsa edizione  (19-21 febbraio 2016).

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Animali che curano – Lo stato dell’arte, questo il titolo dell’evento ASI svoltosi nella giornata conclusiva della kermesse capitolina, è stato aperto dai saluti del responsabile nazionale del Settore  Sport Equestri ASI, Emilio Minunzio e dal benvenuto di Mauro Giustibelli, exhibition manager della Fiera, che ha sottolineato la prospettiva più ampia del mondo equestre determinata dall’impiego del cavallo negli Interventi Assistiti con gli Animali.

A entrare nel vivo della discussione è stato Luca Farina (nella foto), direttore del Centro di referenza nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali, istituito dal Ministero della Salute presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie: un punto di vista decisamente qualificato per una carrellata sul ruolo dell’organismo rappresentato e sulle tematiche contenute nelle Linee Guida Nazionali in materia di IAA. Competenza, etica e responsabilità le chiavi per un’azione partita dal settore pubblico per orientare, stimolare e sostenere il privato, nel rispetto di quanto già fatto e guardando a quello che c’è da fare, anche nella formazione.

Il benessere animale è stato al centro dell’intervento di Eugenia Natoli, biologa etologa della Asl Roma 3: gli “animali che curano” devono stare bene per fare stare bene le persone e per valutarne lo stato di benessere è fondamentale la qualità della formazione degli operatori. Questi dovranno quindi imparare a proteggere i loro animali dallo stress, o quanto meno a riconoscerne i segnali, rimodulando di conseguenza le richieste al collega quadrupede.

Ancora la formazione degli operatori nella relazione di Elena Cannella, presidente A.I.P.A.T.A. – Associazione italiana professionale attività con animali. Dopo il percorso delineato e richiesto dalle Linee Guida, cosa manca ancora all’operatore in IAA? Formazione permanente e la possibilità di operare in sicurezza: per l’aggiornamento, workshop, seminari e tavoli di lavoro; per la tutela (propria, dell’utente e dell’animale), un’assicurazione professionale.

Giro di boa e focus sull’utenza con l’intervento del portavoce del Forum nazionale del Terzo settore, che riunisce le tante realtà della cooperazione sociale, del volontariato, dell’associazionismo e della finanza etica: Pietro Barbieri ha sottolineato il valore dell’impulso fattivo e propositivo giunto dai portatori di bisogni e la funzione di stimolo che il Terzo Settore ha ancora oggi per le istituzioni, in affiancamento e sussidiarietà.  Ancora: bisogna cercare nuovi spazi e nuovi modi di pensare la riabilitazione, trasformandola in abilitazione, e superare la dicotomia abile/disabile valorizzando le numerose abilità che ognuno porta in sé.

Un luogo fisico dove sperimentare i nuovi linguaggi indicati da Barbieri è quello della cooperativa sociale el Nath: a raccontarlo il  presidente del XV Municipio di Roma Capitale, territorio in cui opera il Centro multifunzionale integrato con gli animali. Un protocollo d’intesa siglato con Roma Capitale – ha rilevato Daniele Torquati –  riconosce il valore degli animali impegnati nel Centro con ragazzi disabili o in stato di disagio; se ci fosse un riconoscimento legislativo del settore sarebbe più facile per le amministrazioni sostenere la continuità di queste buone pratiche. Torquati ha concluso sottolineando che se l’impegno della pubblica amministrazione locale è dovuto, esso va sostenuto, per valorizzare le luci di un territorio che ha tante ombre.

A concludere, la referente nazionale per la formazione di ASI Sport Equestri, Nicoletta Angelini, che si è concentrata sulla specificità dell’attività con il cavallo: l’equitazione è l’unico sport che coinvolga, con l’umano, un altro essere senziente. Le attività “con” il cavallo, non salendo in sella cioè, sono equitazione? Sono sport? Sono terapie? Distinguere è importante, per scegliere la proposta da rivolgere all’utenza a seconda dei bisogni e del momento: la terapia porta alla riabilitazione e lo sport l’integrazione, passaggi ugualmente fondamentali, da affiancare ma da non sovrapporre.

Spunti e domande anche dal pubblico e, in prospettiva, nuovi incontri, per continuare a parlare di temi importanti, sentiti e condivisi.

Cavalli a Roma, due anni dopo